Nella storia della musica difficilmente un altro gruppo ha lasciato la stessa impronta e ha avuto lo stesso impatto dei Beatles.
La loro musica è fatta di un repertorio di classici oramai riconosciuti dalla critica, ancora dopo cinquant’anni a testimonianza della grande durabilità dei brani, delle scelte artistiche fatte allora e soprattutto delle intuizioni felici che hanno portato alla produzione in massa di musica della stessa fattura, ma quasi mai della stessa qualità.
Le influenze dei Beatles sulla musica successiva sono tali e così vaste, che è difficile prescindere da esse quando si analizzi lo sviluppo e il successo della musica popolare a partire dagli anni Sessanta. Il primo dato però di cui tenere conto è quello del contesto storico. I Beatles sono un fenomeno degli anni Sessanta e come tale non sarebbero potuti andare oltre. Il sarcasmo successivo con il quale John Lennon rivedeva e quasi rinnegava alcuni lavori del decennio dell’amore libero, ci fa dire che essi non sarebbero mai andati bene nel periodo successivo. Intendiamoci: i singoli Beatles sono stati tra gli autori di musica di maggior successo anche negli anni Settanta, ma il messaggio era cambiato e John Lennon l’aveva intuito già nel 1969, l’anno del vero scioglimento, quando aveva iniziato a flirtare con la rivoluzione e la controcultura. Come Woodstock chiude un’epoca, lo scioglimento della band mette un segnalibro nella storia della musica. Nondimeno essa è andata oltre. Non c’è gruppo successivo che non abbia messo i quattro di Liverpool in cima alle loro preferenze: tutta la musica pop degli anni Settanta è debitrice, ma le influenze arrivano ai Nirvana nel 1991 o ai Coldplay (in misura molta minore, in termini di impatto) nel 2001.
Il fatto è che i Beatles hanno anche lanciato la psichedelia, con Sgt. Peppers e dato alla stura ad album prog o art oriented, con il White Album, nel quale si ritrovano oltre ad accenni di musica concreta (revolution 9) anche sfumature di heavy metal e hard rock.
I Beatles sono stati molto influenti per aver cambiato almeno 3 cose:
1) come si produce la musica: i tecnici americani, nonostante avessero mezzi infinitamente più grandi di quelli degli studi di Abbey Road, impazzivano letteralmente nel tentativo di riprodurre la profondità del suono della batteria di Ringo. La perfezione in sala di incisione, favorita da un maestro come George Martin, li ha sempre posti all’avanguardia nella sperimentazione. Tanto che alla fine era impossibile riprodurre live tutti gli artifici utilizzati in sala di registrazione, così da abbandonare i concerti, diventati anche troppo stressanti per il solito codazzo interminabile di fan e curiosi. Non è un caso che ad Abbey Road abbiano poi registrato i Pink Floyd, che si sono avvalsi della grande ricerca di mezzi ed effetti portata avanti dai Beatles. Erano i componenti a dare le direttive e i tecnici a interpretarle. Un esempio macroscopico dei risultati qui raggiunti è Strawberry Fields Forever, che è stata realizzata incollando due registrazioni differenti a un tempo diverso, ottenendo un rallentamento che comunque non nasconde il cambio di spettro sonoro tra le due parti. Questa intuizione gli dà quell’atmosfera onirica che tanto è stata imitata in seguito.
2) I Beatles hanno cambiato per sempre il mercato musicale e lo hanno fatto due volte: prima per quel che riguarda le vendite dei singoli, definendo il calendario di pubblicazione e l’ordine di distribuzione, enfatizzando il significato delle classifiche e dei passaggi in radio e in televisione (celebre la loro apparizione all’Ed Sullivan Show davanti a 75 milioni di telespettatori). Ma fatto ancora più straordinario: quando hanno capito che il singolo non riusciva a soddisfare le loro esigenze artistiche, il loro modo di esprimersi, hanno riversato sull’album di lungo formato il loro genio musicale, componendo degli autentici album concept, eterodossi, non più formati da singoli e riempitivi (Revolver, Sgt. Pepper’s, White Album e Abbey Road). Quando hanno capito che il tema dell’amore giovanile rischiava di svilirli, di fronte alle grandi tematiche scelte da Bob Dylan, per esempio, hanno migliorato le liriche, arrivando a scrivere testi veramente importanti (In My Life, Nowhere Man) soprattutto grazie alla ruvida personalità di John Lennon. Fatto straordinario: i Beatles oltre alla coppia sperimentata Lennon-McCartney disponevano di un eccezionale terzo compositore in George Harrison.
3) Prima dei Beatles i gruppi e gli artisti della scena musicale, con poche eccezioni, non scrivevano le loro canzoni ma si affidavano a team di compositori collaudati che sfornavano successi a ripetizione. Il loro exploit, in questo senso, è eccezionale e ha dato il via libera a tanti gruppi giovanili che a loro volta ne hanno influenzato altri, riscrivendo la storia della musica popolare.
Infine sono stati decisivi nel costume: benché poco inclini agli eccessi, essi hanno rappresentato in massima parte tutto il decennio degli anni Sessanta, essendone l’incarnazione ai più alti livelli del modello di vita occidentale. Hanno preso parte ai cambiamenti della società, a una maggiore libertà espressiva nelle due sponde dell’oceano, hanno introdotto la musica meditativa indiana in Europa oltre ad aver definito il modo in cui si fa musica, legandola sia all’immagine, sia alle potenzialità comunicative che oggi diamo per scontate.
DISCLAIMER: Mantenere un tono civile nei commenti, non usare un linguaggio offensivo o volgare, non insultare o il commento sarà inevitabilmente rimosso.