Il Primo Maggio è importante soprattutto per un motivo: gran parte dei diritti civili, di uguaglianza, di equità sono stati acquisiti dai lavoratori, tramite il lavoro, attraverso il lavoro e si sono poi estesi a tanti ambiti della società.
La nostra Costituzione lo dice chiaramente: l’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro. È l’articolo 1, quello che apre l’intero dettato costituzionale.
Come mai la nostra Costituzione attribuisce così grande importanza al lavoro?
Il motivo è semplice: il lavoro è un diritto che la Repubblica deve promuovere (art. 4) perché in sostanza viene considerato uno degli strumenti per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale”. Con le conseguenze illustrate dal fondamentale secondo comma dell’art. 3 Costituzione.
Non deve affatto sorprendere dunque l’importanza della data del Primo Maggio, la Festa dei Lavoratori. E spesso, negli ultimi anni, del lavoro che non c’è.
Le lotte operaie risalgono ormai ai primi decenni dell’Ottocento e hanno influenzato fortemente lo sviluppo di sistemi democratici, attraverso la formazione di sindacati rappresentativi, che costituivano una controparte importante, che sia gli industriali (i ricchi), sia i politici (spesso influenzati dai ricchi) dovevano assolutamente tenere in considerazione.
È importante far notare che il termine sindacato in inglese è traducibile con Union, cioè Unione (dei lavoratori) proprio per il concetto, sorto con le prime idee rivoluzionarie socialiste, che l’unione dei più deboli fa una forza.
La Festa del Primo Maggio o Festa Internazionale dei lavoratori è quindi importante e va celebrata come una grande festa di acquisizione dei diritti da parte delle classi sociali più deboli.
Diritti che non erano affatto scontati, e che sono stati conseguiti con enormi sacrifici. E che, non dimentichiamolo, continuano a essere messi in discussione con la scusa che l’economia andrebbe meglio.
In Italia è famosa la strage compiuta dal generale Bava Beccaris, a Milano, durante i moti popolari del 1898, scatenati a causa delle condizioni di estremo disagio sociale.
Furono centinaia i morti della dura repressione. Il Partito Socialista, che difendeva gli interessi degli operai e delle classi povere, divenne quindi una forza preponderante in Parlamento.
Tanto che la spinta dal basso verso un progresso sociale, che contemplasse migliori condizioni di lavoro, fu in qualche modo recepita da Giovanni Giolitti, che comprese come ormai la “massa” di proletariato e di lavoratori fosse un attore sociale influente. E che bisognava ascoltare quella voce, per non finire travolti.
Famoso è anche il periodo del cosiddetto Autunno Caldo, a fine anni Sessanta del Novecento, che portò il Parlamento ad aggiornare le leggi sul lavoro, con il fondamentale Statuto dei Lavoratori (L. 300/1970) ancora oggi in vigore, e considerato avanzato dal punto di vista democratico.
Il Primo Maggio oggi
Il Primo Maggio è ancora una festa rilevante, l’occasione per ricordare le vittime sul lavoro, l’eccessiva disoccupazione, la tendenza a togliere diritti acquisiti e non dimenticare le lotte di tanti lavoratori.
Negli Stati Uniti si celebra il Labour Day, solitamente a settembre.