Passione politica

Dal vocabolo greco polis città, stato, il termine assume fondamentalmente il significalo di arte e scienza del governare.
E’ bene però premettere che una definizione del termine appare pressoché impossibile a tracciarsi, data l’ampiezza della materia e attesa la diversità delle interpretazioni tuttora riferite a questo argomento, per cui taluno la identifica con la scienza generale dello stato, altri col diritto costituzionale o con la storia e con la filosofia, senza dire dell’importanza assunta ai nostri tempi nel quali il punto di vista politico costituisce addirittura un criterio distintivo di giudizio, adoperato si può dire in ogni campo delle cose umane. Infine, si parla di una buona o di una cattiva politica a proposito della condotta usata nel raggiungere un determinato scopo, secondo un concetto trasferito da quello originale riferito al modo di governo dello stato.

Le inclinazioni naturali alla politica

Naturalmente, poiché le condizioni in cui una determinata azione deve svolgersi sono spesso mutevoli e connesse a particolari situazioni ambientali, storiche e via dicendo, anche il comportamento idoneo a compierla può mutare radicalmente dagli inizi alla fine ed é per questo che il carattere della discrezionalità informa tutta la politica rendendola aliena dai requisiti di coerenza, per la mancanza del quali essa si rende da tempo immemorabile oggetto di critica, come se fosse da attribuirsi a difetto ciò che in realtà non é che una precipua caratteristica. Per tale motivo, la politica va spesso confusa nella opinione comune come uno dei sistemi usati dalle persone astute e senza scrupoli per riuscire nel loro intento, quando non viene considerata come un volgare mestiere.

La politica come scienza

Non pochi pensatori riabilitano però la politica, ponendola sullo stesso piano dell’arte, arte che si realizza nell’ottimo governo, per quella intuizione geniale che escogita ed attua tutti gli accorgimenti necessari per giungere a tanto, secondo quei fenomeni propri della ispirazione artistica. Il Gioberti che era tra i sostenitori di tale concetto della politica lamentava però un fatto frequente che si verifica in questo campo, e cioé che mentre per avviarsi ad una carriera, scientifica o artistica si segue prima un adeguato tirocinio, chiunque si ritiene invece capace di darsi alla politica con dilettantesca improvvisazione, anche se non si debbono escludere le qualità naturali innate. Dal punto di vista tecnico, sempre rimanendo nel concetto di politica quale mezzo dl buon governo, é chiaro che un requisito indispensabile per poterla praticare consiste in primo luogo nella profonda conoscenza della storia, e quindi delle particolari situazioni materiali e psicologiche di un determinato popolo il un determinato periodo, da cui si possono trarre gli orientamenti necessari al miglior modo di reggere lo stato; proprio per questa conoscenza emersero maggiori scrittori politici, i quali, anche senza avere estrinsecato la loro dottrina in azione politica pratica seppero nondimento esercitare sugli statisti tino influenza decisiva. Anticamente definita come la scienza dei re, alla politica fu spesso negato nel susseguirsi dei tempi il carattere di scienza, o per lo meno, di scienza autonoma, in quanto ritenuta una materia composta dall’unione di tutte le diverse scienze che si riferiscono ai problemi dello stato.

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