Ma la Germania poteva vincere la guerra?

Una delle serie TV prodotte da Amazon è tratta da un bellissimo romanzo di fantascienza (in realtà una ucronia) intitolato La Svastica sul Sole.

La serie ha il nome del romanzo in inglese originale, cioè The Man In The High Castle ed è giunta alla seconda stagione. In breve l’autore ipotizza che Germania e Giappone abbiano trionfato nella seconda guerra mondiale, spargendo il credo nazista ovunque. I due imperi si suddividono gli Stati Uniti ed è qui che principalmente è ambientata la serie, nella costa orientale di competenza del Giappone.

Ma dal punto di vista bellico e politico la Germania poteva vincere la guerra?

Oggettivamente la risposta è NO. Il motivo è semplice: la Germania per poter rivaleggiare contro gli Stati Uniti e l’Impero Britannico (che non era riuscito a sconfiggere nemmeno prima dell’ingresso in guerra degli USA) aveva bisogno di risorse, in particolare di materie prime fondamentali come gli idrocarburi e i metalli rari per continuare ad alimentare la macchina bellica. Per questo motivo Hitler guardava ad est, alla Russia e al Caucaso in particolare, prima di mettere mani sul Medio Oriente.

L’errore fatale: l’operazione Barbarossa

Tuttavia l’invasione dell’Unione Sovietica, che alla fine lo condannò alla sconfitta, era motivata da esigenze politiche oltre che economiche. Hitler voleva isolare la Gran Bretagna e pensava che il modo migliore per farlo fosse quello di levarsi di mezzo Stalin.

Ma l’errore fu duplice. Prima di tutto scatenò i movimenti comunisti nelle nazioni occidentali, che erano rimasti sorpresi e storditi dall’accordo di pace del 1939 tra URSS e Nazismo. In secondo luogo, espose nuovamente un fianco alla possibilità dell’apertura di un secondo fronte, come puntualmente avvenne nel 1944 con lo sbarco in Normandia.

La Germania, infatti, è uno stato centrale nella storia europea, ma è poco difendibile avendo ampie pianure al nord. Per questo motivo, storicamente, ha sempre dovuto affrontare il dilemma del combattimento su due fronti. Fu così ad esempio nel 1914, quando attaccò a Occidente la Francia e il Belgio, ma dovette comunque correre ai ripari contro l’invasione russa della Pomerania e della Prussia.

Dal punto di vista bellico la decisione di attaccare l’URSS poi si basava su un totale equivoco delle forze in campo sovietiche. Stalin aveva approfittato della pace con Hitler per rafforzare il suo esercito. Non era rimasto con le mani in mano, sapeva che prima o poi Hitler, una volta sconfitte Francia e Inghilterra, si sarebbe rivolto alle grandi pianure ucraine e russe.

E non aveva sbagliato infatti. Peraltro i tedeschi erano rimasti ingannati dalle scarse prove di efficienza date dall’Armata Rossa nella guerra contro la Finlandia, convincendosi che l’URSS era davvero una casa dalle fondamenta marce che sarebbe crollata al primo assalto. E a momenti ciò non successe.

Errori nell’invasione dell’URSS

Ma la conquista non si realizzò per vari motivi: in primis Hitler non seppe accontentarsi. Anziché conquistare capisaldi strategici, come volevano i suoi principali generali nel settore, segnatamente Mainstein e Guderian, divise le forze in tre direttrici, fino ad arenarsi a Stalingrado e a Leningrado.

Nel frattempo, partendo più tardi con l’invasione, a causa delle necessità italiane in Africa, l’avanzata non arrivò al culmine prima del giungere dell’inverno, un tradizionale avversario degli invasori.

Infine, quando la situazione volse al peggio, con l’Unione Sovietica che veniva foraggiata dagli USA, non organizzò mai delle ritirate strategiche, spremendo il suo enorme esercito in battaglie campali inutili, prive di senno, che rappresentarono un vero e proprio sacrificio di sangue.

Hitler avrebbe potuto vincere solo se avesse allentato la sua visione ideologica: considerava gli slavi degli esseri inferiori e non poteva pensare di fare accordi politici di pace con loro. Invece guardava all’Inghilterra con ammirazione e pensava che una volta sconfitto l’URSS, gli inglesi si sarebbero arresi e avrebbero firmato un trattato di pace. Cosa che non avvenne e che costrinse Hitler a rivedere i suoi piani, fino alla fine nel bunker sotto la Cancelleria dei Reichstag.

Motivi per cui Hitler non vinse la Seconda Guerra Mondiale

Il Nazismo era un’ideologia totalitaria che non ammetteva eccezioni. Hitler considerava solo l’Inghilterra, gli USA, il Giappone e in una misura molto minore l’Italia (come padrona del Mediterraneo, alleata fedele e supina alla grande industria tedesca).

Considerava gli slavi come nemici e infimi e con ciò perse la grande carta politica di utilizzare le popolazioni slave dell’Europa orientale, spesso allergiche alla pressione russa (si pensi alla Polonia o ai paesi Baltici) contro Stalin.

Compiendo stragi durante le invasioni ad est, per realizzare lo spazio vitale e schiavizzare metà del Vecchio Continente, Hitler contribuì a compattare il fronte interno russo e ucraino, dove ci furono le principali battaglie, che trovò in Stalin un leader in grado di guidare la sua nazione nel momento di maggior difficoltà.

Se avesse proposto il Nazismo come alternativa credibile e pacifica al Comunismo di Stalin, probabilmente avrebbe raggiunto il suo scopo di far crollare l’URSS.

In secondo luogo si mise contro gli Stati Uniti. In un discorso al Reichstag disprezzò Roosevelt dandogli del deforme, per la sua malattia, ma evidentemente era troppo sicuro di poter prendere Mosca.

Sottovalutando URSS e Stati Uniti Hitler finì per mettersi contro due nazioni in grado di ribaltare le sorti del conflitto. L’URSS ci mise gli uomini e poi armamenti sempre più efficaci e moderni. Gli USA prima degli uomini buttarono in guerra tutta la loro incredibile capacità economica, che rovesciò le sorti del conflitto in ogni teatro. Contro gli Stati Uniti a pieno regime, in grado di combattere su tutti i fronti, la Germania non aveva alcuna possibilità.

Hitler come Mussolini, e in misura minore Churchill, era legato a una vecchia visione “eurocentrica” del mondo, nella quale il rapporto di forze tra potenze europee decide le sorti del pianeta. Ma in realtà già nel 1939, superata la Grande Depressione, gli Stati Uniti erano nettamente la prima potenza del pianeta.

La scarsa attitudine a combattere oltremare degli americani fu ritenuta sufficiente, da Hitler e Mussolini (che arrivò a dichiarare guerra agli USA! Sembra una barzelletta…), a far accettare a tutti lo status quo. Ma non era così e una volta ridotta l’Europa in macerie, il mondo era pronto a seguire USA e URSS come nazioni guida, nettamente più forti delle vecchie e devastate nazioni europee.

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