Cosa sono e cosa fanno i servizi segreti

I servizi segreti italiani sono stati sottoposti a riorganizzazione nel corso degli anni, tanto che le agenzie hanno spesso chiamato nome. Attualmente ne abbiamo due principali, chiamate AISI e AISE. L’AISI si occupa delle informazioni e della sicurezza interna; L’AISE invece la sicurezza esterna e il controspionaggio. Le due agenzie hanno raccolto l’eredità dei più famosi (o sarebbe il caso di dire: famigerati) SISDE e SISMI. La riorganizzazione avvenuta nel 2007 assegna nuove competenze e toglie i servizi segreti dal cappello militare del ministero della Difesa, com’era fino a quel momento.

Ma cosa fanno i servizi segreti di un paese? Va innanzitutto detto che il servizio segreto di segreto ha molto, ma anche no. Ad esempio: tutte le agenzie di servizi segreti hanno un regolare rapporto col pubblico, un sito web e reclutano agenti e impiegati come altre agenzie governative. Lo stesso avviene per le nostre agenzie. Di segreto vi è la raccolta di informazioni, tanto che queste agenzie sono più precisamente dei servizi di informazioni volti a tutelare il paese dalle minacce interne e da quelle esterne. Queste agenzie svolgono pertanto opera di informazione e controinformazione, cioè di spionaggio e controspionaggio. La tipologia di informazioni raccolte da queste agenzie sono di tutti i tipi: politico, economico, militare, personale e sono relative ad altre nazioni che possono generare dei problemi di tipo politico al paese in questione. Va detto che la cronaca di questi anni ha visto impegnate le agenzie di paesi normalmente alleati nello spionaggio di leader amici, ma con l’aumento della minaccia terroristica quasi tutta l’attività di spionaggio è rivolta a scovare e fermare i nemici dello stato prima che le minacce si concretizzino.

La storia dei servizi segreti è molto lunga, benché siano diventati di pubblico dominio con la prima guerra mondiale, grazie anche alla narrazione delle gesta di spie come Mata Hari, e nel periodo successivo con i romanzi di James Bond, essa affonda le radici nelle prime civiltà di un certo rilievo politico sorte in Medio Oriente. Sia i Persiani prima, che Alessandro Magno poi ebbene un vero e proprio servizio segreto che aveva il compito di diffondere false notizie per indurre il nemico a compiere errori. Gli agenti dei servizi spesso utilizzava dei mezzi molto originali per trasmettere le notizie raccolte: ad esempio Sparta utilizzava una specie di inchiostro invisibile; i popoli germanici marchiavano a fuoco sul cranio nudo di uno schiavo il messaggio, nascosto dalla chioma ricresciuta. È celebre il sistema di codifica adottato dal generale e uomo politico romano, Giulio Cesare, con un cifrario interno difficile da interpretare per i suoi nemici.

Nel medioevo, sconvolto dalle rivalità feudali tra signori confinanti, all’interno di pesanti lotte per il dominio di vasti territori, i servizi segreti prosperano. Nell’epoca rinascimentale in Italia sono attivissimi i servizi di informazione veneziani e del papato, mentre la Riforma dissemina spie ideologiche qua e là in Europa. Naturalmente è col Novecento e la prima guerra mondiale che le spie assumono un’importanza strategica. Gli agenti erano diffusi su tutti i fronti e oltre le linee. In Italia una corposa rete austriaca metteva in atto frequenti operazioni di sabotaggio, ma è certo che gli italiani sapessero tutto dell’offensiva di Caporetto. Gli stessi italiani riuscirono a impossessarsi, a un certo punto, dell’elenco dei nominativi completi di tutte le spie austriache presenti in Italia. Dopo la prima guerra mondiale i servizi furono rinnovati, così allo scoppiare del secondo conflitto in Italia c’era il SIM, l’Abwehr in Germania, il SIS in Gran Bretagna, il GRU in URSS, mentre contemporaneamente sorsero delle polizie segrete con compiti di sicurezza interna come l’OVRA, la Gestapo, la Ceka, soprattutto in paesi totalitari. Dopo la seconda guerra ci fu l’aspro confronto tra CIA, KGB e MI5, mentre sorsero importanti istituti come la NSA negli USA, il SIFAR in Italia. Oggi i servizi segreti hanno anche una forte dimensione analitica: studiano le informazioni, le decodificano e le utilizzano per adottare delle contromisure, servendosi di specialisti in informatica, sicurezza, relazioni internazionali, lingue e tradizioni di paesi stranieri.

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