Come la pandemia cambia il modo di guardare i contenuti in rete

La pandemia covid-19 ha influenzato il modo di fruire dei contenuti in rete. Secondo alcuni esperti, il ricorso alla quarantena, i lockdown generalizzati, hanno portato a un’accelerazione di almeno 5 anni nelle modalità in cui usiamo le nuove tecnologie.

La tv tradizionale, via antenna o satellite, ha perso punti rispetto allo streaming. La “scoperta” che si può lavorare da casa con gli strumenti della rete non mette solo in discussione il classico modello lavorativo dell’ufficio, basato sul timbro del cartellino, le ritualistiche pause pranzo e le colazioni al bar, ma porta anche a valutare il lavoro per task piuttosto che per “ore”.

La didattica da casa benché problematica ha consentito di completare in un modo o nell’altro i programmi scolastici, mettendo in mostra come sia organizzare la didattica a distanza. Fatto già noto, ma ormai di rilievo planetario. Ma come è cambiato l’intrattenimento e il modo di rapportarsi con la rete?

Ritorno alla normalità solo dove è possibile

Anzitutto per alcuni settori come quello dell’intrattenimento parlare di ritorno alla normalità è quasi impossibile.

Con i consumatori che passano più tempo a casa che mai, molti si sono rivolti allo streaming
come mezzo per evadere e intrattenersi. Questo ha portato gli spettatori a consumare una gamma più ampia
di contenuti. Gli utenti sono ora in streaming per ascoltare musica, ma anche podcast tenendoli perfino in sottofondo mentre lavorano da casa.

Podcast di successo che parlano di storia o di argomenti di attualità come il podcast dedicato alle lezioni e le conferenze di Alessandro Barbero, oppure il canale di Fedez e Luis Sal (Muschio Selvaggio) con omonimo podcast.

Gli utenti hanno dimostrato di gradire contenuti culturali, apparentemente lunghi, a puntate, sfuggendo al concetto di mera distrazione che si crede abbiano i media oggigiorno. Ricordiamo che tutti i film di maggior successo dell’ultimo decennio sono lunghi oltre le due ore (Marvel e Disney), un aspetto che solo 20 anni fa era considerato controproducente a meno che non si stesse producendo un “epic”.

Di converso, sono cresciuti i social con short stories tanto che anche YouTube ha dovuto adeguarsi per competere con Instagram e Tik Tok (un social media cinese molto diffuso tra i giovanissimi).

Ma dal punto di vista dei contenuti le persone usano più la rete non solo per informarsi o distrarsi, ma anche per seguire “insieme” eventi, con un effetto Twitter moltiplicato. Questo grazie a piattaforme come Reddit e i video reaction.

Allo stesso tempo, la TV ormai è perdente su tutti i fronti rispetto alle piattaforme di streaming, in competizione tra di loro con offerte sempre più interessanti: dopo Netflix e Amazon Prime Video sono scese in campo Disney e Infinity Plus in Italia. Questa rivoluzione ha riguardato anche il prodotto televisivo più amato dagli italiani, il calcio, soffiato alla tv satellitare da DAZN. Sullo stesso piano, gli italiani continuano a informarsi online sul calcio; i giornali sportivi, un tempo i più letti e acquistati, ormai vendono tutti insieme meno della metà di quanto vendeva la Gazzetta dello Sport il lunedì degli anni Novanta. Eppure il calcio tira ancora, anche se meno nelle giovani generazioni.

Tutti gli sport offrono una versione in app del loro sito web e una fruizione completa degli eventi da applicazione e da tutti i device, sfruttando anche l’allargamento della banda alla tecnologia 5G, più performante della generazione precedente, grazie anche a “pacchetti dati” interessanti.

Come svago online non sembra essere calato il ricorso a giochi a premi (come quelli recensiti con cura editoriale su https://www.casinos.it/ un portale che mette a confronto i migliori siti di gioco online, i casino certificati AAMS e quelli live con dei croupier italiani). Il divertimento riguarda anche le lotterie e le scommesse sportive che oggi copronoo tutti gli sport e le possibili combinazioni di risultati.

Vanno forte anche i videogame e i giochi di strategia come Fortnite e piattaforme come Twitch e Discord. Una nota piattaforma di film e clip per adulti aveva proposto e regalato il pacchetto premium agli utenti italiani, durante le prime fasi di lockdown del 2020.

Storia e non solo

Interessante infine notare come tra le materie che incuriosiscono di più c’è la storia, nonostante il continuo dibattito sulla sua utilità. Non c’è solo il podcast di Alessandro Barbero a trainare questo successo. Canali a tema storico vedono tante visite su YouTube, così come si registra un interesse per il tema nelle librerie. Certo, la declinazione dei libri storici da classifica non è quella del tipico saggio scritto dal topo di biblioteca e destinato agli specialisti del genera, ma è importante notare come il pubblico apprezzi le conferenze tanto da desiderarle in formato audio (podcast o playlist) da ascoltare in auto mentre si va al lavoro o durante una pausa. In tal senso si registra la crescita esponenziale di Audible di Amazon, che riguarda specificamente gli audiolibri, una “nuova frontiera” che gli editori stanno esplorando con sempre maggiore interesse.

Successo riscontrano canali di divulgazione scientifica, letteraria, culturale con astronomia e libri a farla da padrone.

Insomma, per la “memoria” non è un cattivo periodo, anche se bisogna impegnarsi a fondo per difendere la cultura e renderla protagonista della vita di tutti i giorni, sperando che questa segni un vero ritorno alla normalità.

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